Canali Minisiti ECM

Per i cardiologi ci sarà un aumento dell'obesità

Cardiologia Redazione DottNet | 11/06/2020 14:04

Fase 3: tra le cause dieta malsana e meno sport, ora al via una campagna contro l'effetto pandemia

I cardiologi si preparino ad affrontare il probabile aumento dell'obesità che seguirà alla pandemia" e gli Stati si preparino a "intraprendere un'obbligatoria azione globale a sostegno di una dieta sana e di un'attività fisica per incoraggiare le persone a tornare a corretti stili di vita". Queste le conclusioni di un articolo italiano sul cosiddetto "Effetto Pandemia", pubblicato sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition (Gruppo Nature) e condotto da ricercatori dell'Università Modena e Reggio Emilia. 

Nel 1918, immediatamente dopo la fine dell'epidemia di Spagnola, "i decessi causati da eventi cardiovascolari avevano superato quelli per altre cause, inclusa la polmonite sovrapposta", e questo fenomeno potrebbe vedersi anche nel caso dell'epidemia Covid, si legge nell'articolo, che vede come prima autrice Anna Vittoria Mattioli. La quarantena necessaria a ridurre la circolazione del virus, infatti, ha comportato "ridotta attività fisica e dieta malsana, con effetti a lungo termine sulle malattie cardiovascolari".Una recente revisione di studi sull'impatto psicologico della quarantena ha riportato sintomi di stress post-traumatico, confusione e rabbia. "A causa dell'ansia della paura di carenza di cibo, durante una pandemia le persone tendono ad acquistare maggiormente alimenti confezionati e di lunga durata piuttosto che alimenti freschi.   Ciò porta a un aumento di peso e a una riduzione dell'assunzione di antiossidanti" ovvero frutta e verdura fresche, la cui assunzione, tipica nella dieta mediterranea, contrasta l'ipertensione e l'aterosclerosi.

pubblicità

Durante la quarantena, inoltre, "l'ansia e lo stress possono aver portato a mangiare peggio, un'associazione provata da diversi studi scientifici".  Tra gli effetti della quarantena nel lungo periodo, vi anche la riduzione dell'attività fisica che contribuisce, oltre all'aumento di peso, all'aumento dello stato infiammatorio nell'organismo, che a sua volta, "potrebbe innescare l'attivazione di placche preesistenti" di aterosclerosi.  Nonostante le raccomandazioni di tenersi in allenamento anche a casa, infatti, "solo pochi lo hanno fatto". E comunque, pur essendo disponibili "migliaia di video di allenamento in casa su Internet", gli autori sottolineano che eseguire continuamente un esercizio fisico senza la supervisione di un esperto "può causare gravi lesioni a lungo termine".

Ad allarmare, inoltre, il rischio che tutto questo si cronicizzi. "Non possiamo escludere che i cambiamenti nello stile di vita persistano dopo la pandemia", trainati dall'ansia e dallo stress connessi alla conseguente crisi economica, "portando ad un aumento del rischio cardiovascolare, principalmente nelle categorie socio-economiche basse". In qualsiasi caso, concludono gli autori rivolti ai medici, dopo la quarantena "sarà necessario rivalutare il rischio cardiovascolare nei pazienti insieme a parametri metabolici incluso lo stato glicemico". 

fonte: European Journal of Clinical Nutrition

Commenti

I Correlati

L’iniziativa è nata da una collaborazione tra la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Milano, i medici dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Alfieri per il Cuore

Maria Pia Hospital di Torino riferimento per la cardiochirurgia e per le procedure “bloodless”, che permettono un risparmio di sangue con vantaggi per il paziente Ad eseguire l’intervento è stata l’équipe guidata dal dott. Mauro Del Giglio

Allo studio sulla relazione tra malnutrizione e riabilitazione dopo un ictus il Premio Gianvincenzo Barba al Congresso Nazionale SINU

Pù proteine vegetali, arrivano i nuovi valori per tavole sane

Ti potrebbero interessare

L’iniziativa è nata da una collaborazione tra la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Milano, i medici dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Alfieri per il Cuore

Maria Pia Hospital di Torino riferimento per la cardiochirurgia e per le procedure “bloodless”, che permettono un risparmio di sangue con vantaggi per il paziente Ad eseguire l’intervento è stata l’équipe guidata dal dott. Mauro Del Giglio

Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'

Fimognari: “L’insufficienza respiratoria acuta deriva da numerose patologie scatenanti, a partire dallo scompenso cardiaco. È pertanto assai diffusa e porta tante persone ad accedere al PS in condizioni di gravità"

Ultime News

"Lo svolgimento dell'attività non deve arrecare pregiudizio al corretto e puntuale svolgimento dei propri compiti convenzionali"

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Plos Biology

Il paziente aveva viaggiato nei Caraibi, virus simile a Dengue,Zika

"Onorata della conferma dal ministro, dovrò rinunciare all’Ordine dei Medici"